Aurelio Giorgianni presenta Chiara Perona, arbitro internazionale già designata ai mondiali e agli europei maschili, un curriculum di altissimo livello che comprende anche diverse gare di Champions: “Chiara per noi significa passione per l'arbitraggio, passione femminile per l'arbitraggio, passione per il calcio a 5.”
E’ stata lei a tenere la riunione tecnica rivolta ad un pubblico di associati formato dagli arbitri di calcio a 5, dagli aspiranti che sosterranno l’esame il 4 dicembre ed da una rappresentanza di giovanissime ragazze attualmente impegnate ad arbitrare le gare dei campionati del settore giovanile: un esperimento questo mix di pubblico fortemente voluto dal Presidente di Sezione.
Ospite d'eccezione Il Presidente Matteo Tombrizi della Sezione AIA Di Biella.
E lei inizia a trattare i temi che ha preparato sprintando nello spazio che ha a disposizione come se fosse sulla fascia a bordo campo di sua competenza. Velocissima, senza un attimo di pausa ne di distrazione. Così come deve essere un arbitro di calcio a 5 se vuole cogliere tutti gli episodi di gara. Un richiamo ad un calciatore che ha simulato rischia di far perdere l'episodio successivo: sono attimi! Le azioni si svolgono in uno spazio grande quanto l'area di rigore di un campo di calcio a 11 ad una velocità tale che necessita la designazione di più di un arbitro per gara. Infatti nelle competizioni internazionali si arriva a 5 ufficiali di gara. Spiega che la difficoltà principale sta nel trovare la prospettiva migliore di osservazione non potendo stare in campo e quindi tra i giocatori per cui fare " Between e Proximity " è impossibile. Una diagonale ad elastico è la posizione migliore da tenere con il collega che cura l'altra fascia.
Sempre a velocità supersonica.
Un calciatore sta in campo non più di 4 minuti e quindi le riserve sono già con la bava alla bocca pronte ad entrare sul terreno di gioco, e devono essere tenute a bada dagli altri ufficiali di gara.
Conoscenza del regolamento, preparazione atletica, decisione negli interventi sono le basi dell’arbitraggio. Conoscenza del gioco del calcio, tattica e comprensione dello sviluppo di un'azione devono essere sviluppate ed approfondite per diventare un buon arbitro. Fare comprendere le decisioni con un fischio autorevole e una gestualità "chiara" sono doti che potranno aprirgli prospettive di carriera.
Parla in italiano, usa termini tecnici in inglese, corre nella sua relazione, mostra filmati e spiega le interpretazioni sprintando in continuazione.
"Mi emoziona tenere una lezione ad un pubblico così giovane perché mi ricorda gli inizi della mia carriera. Ho fatto il corso arbitri perché il sabato andavo a sciare e mi perdevo educazione fisica a scuola. Il Prof mi intimò di fare qualcosa in modo che potesse darmi la sufficienza. Scelsi di fare il corso per arbitri. Poi iniziai ad arbitrare anche il calcio a 5 e così nacque la mia passione."
È importante preparare bene la gara, inquadrare bene i giocatori a partire dal riscaldamento e dal momento del riconoscimento, fare presa su di loro mostrando attenzione ai particolari e … "se ti accorgi durante l'appello che manca uno di loro e che compagni e dirigenti se lo sono perso, ecco che sei diventato leader autorevole". Così Chiara ci racconta di Giuseppino che era rimasto nello spogliatoio per un mal di pancia e solo lei si era accorta da un’attenta lettura della distinta nel conteggio dei presenti della sua assenza.
Riunione tecnica svoltasi alla presenza di Gianmarco Serra OA regionale e delegato sezionale di Calcio a 5, Yuri Catapano in vesta di istruttore del corso arbitri e alcuni colleghi dell'organo tecnico nazionale di Calcio a 5: e non ci siamo accorti che in uno sprint era già passata un’ora.
Nino Gentile