Un epigramma antico recita: “Lente hora, celeriter anni” che vuol dire (passa) lentamente un’ora, velocemente gli anni.
Matteo Di Meo di anni ne aveva collezionati 81.
Abitava a Ciriè dove in passato aveva in mente di creare una nuova Sezione.
Lo ricordo più come Osservatore che come Arbitro di calcio. Negli anni in cui lo designavo, leggevo le sue relazioni che compilava sempre con puntualità, competenza e chiarezza di contenuti.
Matteo era il suo nome di battesimo registrato all’anagrafe, ma da tutti noi colleghi ed amici preferiva farsi chiamare Mario.
Persona riservata, molto educata ed estremamente gentile, Mario era sposato senza figli e per ragioni di salute e di lontananza non veniva più alle nostre riunioni tecniche.
Dalla moglie vengo a sapere in ritardo, che è venuto a mancare all’improvviso in ospedale martedì scorso, ovvero il 7 maggio; due giorni dopo abbiamo avuto a Borgaro la IX edizione del Premio Luca Colosimo.
Una delle ultime volte che l’avevo incontrato, lo ricordo perfettamente.
È stato il 7 marzo 2019, in occasione di una Riunione Plenaria con Nicola Rizzoli (in quella occasione quale Responsabile della CAN A) Mario era stato invitato a partecipare alla serata organizzata alla GAM (Galleria d’Arte Moderna) per ritirare la pergamena dei 50 anni di tessera di appartenenza all’AIA e alla Sezione di Torino.
Non avendo potuto partecipare alle esequie, a nome del Presidente Aurelio Giorgianni e di tutto il Consiglio Direttivo Sezionale, ci sembra doveroso rivolgere alla moglie Graziella la nostra vicinanza e le nostre più sentite condoglianze.